Partita IVA freelance, ecco la guida definitiva

Partita IVA freelance, ecco la guida definitiva

La Partita IVA è il sogno di molti ma anche l’incubo di altri. Se è vero infatti che tanti hanno l’ambizione di aprire una propria attività, è altrettanto vero che chi l’attività ce l’ha già sa benissimo quali sono i vari costi a cui si va incontro con la Partita IVA.

Infatti, appare evidente che il tema fiscale in Italia sia un argomento alquanto complicato, complice i mille balzelli burocratici con i quali ogni freelance deve fare i conti.

Dobbiamo però sottolineare che esistono alcune agevolazioni per i freelance in merito alla tassazione e non solo, che aiutano i freelance alle prime armi, in modo tale che possano gestire al meglio l’avviamento dell’attività senza essere travolti dai costi.

Parliamo ovviamente del regime forfettario, il quale garantisce l’accesso a diverse agevolazioni sotto vari punti di vista. Ad ogni modo è sempre consigliabile affidarsi ad un professionista che è in grado di seguire il cliente indicando come funzionano le tasse per i freelance in Italia.

In questo articolo dunque vogliamo spiegarti come aprire la partita IVA da freelance, quali sono le tasse che devi pagare e quali agevolazioni sono previste.

Aprire partita IVA freelance, come funziona?

Se sei un freelance e hai deciso di fare il grande passo aprendo finalmente la partita IVA allora sei nel posto giusto, in questo articolo ti daremo tutte le informazioni che ti servono.

In primo luogo è bene sottolineare che un freelance è colui che svolge la propria attività in maniera del tutto autonoma. Questo vuol dire che non avrai alcun capo sopra di te, ma ovviamente potrai lavorare per tanti clienti in maniera distinta.

Nella categoria freelance rientrano tantissimi lavori, alcuni sono quelli più tradizionali come ad esempio avvocato, commercialista, consulente del lavoro e così via. Mentre altri sono più legati al mondo di oggi che, ovviamente, sta cambiando in maniera radicale dando spazio a nuove professioni come il copywriter, youtuber, blogger, influencer e tanti altri.

Quando apri la partita IVA come freelance dovrai anche scegliere il codice ATECO della tua attività, proprio per inquadrare nel migliore dei modi il lavoro che svolgi. L’apertura della partita IVA per un freelance è estremamente rapida, affidati ad un professionista e penserà lui a tutte le pratiche burocratiche.

Come funziona la tassazione per freelance?

Il nostro consiglio è assolutamente quello di avvalerti del regime forfettario, che ti darà accesso ad una serie di agevolazioni e, inoltre, si tratta di un regime piuttosto semplice e quindi anche i costi del commercialista saranno contenuti.

Sostanzialmente grazie al regime forfettario dovrai far fronte solamente a due scadenza, il versamento dei contributi previdenziali e l’imposta sostitutiva.

Bisogna sottolineare una cosa molto importante, per la stragrande maggioranza delle attività che rientrano nella categorie freelance, soprattutto per le professioni recenti, i contributi INPS vengono versati solamente sul fatturato, pertanto non vi è l’obbligo di versarli anche se si fattura zero, a differenza di quanto accade con commercianti e artigiani.

Dunque, i contributi previdenziali per i liberi professionisti sono pari al 26,23% del fatturato.

Per quanto riguarda l’imposta sostitutiva, si potrà godere dei una percentuale molto bassa, ovvero il 5% di tasse per i primi cinque anni, rispettando determinati requisiti. Dopo i cinque anni o se non si rispettano i requisiti, la tassazione è pari al 15%.

Freelance, vantaggi e svantaggi

È innegabile che il grande vantaggio di lavorare come freelance è dato dal fatto di essere totalmente autonomo, non avrai nessuno che ti dice cosa fare. Non solo, se svolgi le professioni più recenti puoi davvero lavorare dove vuoi e i costi sono estremamente bassi.

Naturalmente esistono degli svantaggi, il primo riguarda il fatto di non avere lo stipendio fisso. Inoltre, lavorando da solo, dovrai gestire l’organizzazione della tua attività.

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